All’evento Connect di quest’anno, Meta ha fatto un passo significativo verso il futuro della realtà aumentata, presentando il prototipo dei suoi occhiali AR Orion. Questi dispositivi, descritti dal CEO Mark Zuckerberg come una “macchina del tempo”, rappresentano un salto tecnologico notevole nel campo della realtà aumentata.

Gli Orion, realizzati in lega di magnesio e alimentati da chip personalizzati di Meta, promettono di sovrapporre ologrammi al mondo reale, offrendo un’esperienza immersiva senza precedenti. L’interazione con questi occhiali avviene attraverso un mix innovativo di tecnologie come tracciamento delle mani, comandi vocali e un’interfaccia neurale al polso.

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Sebbene il prototipo attuale sia ancora ingombrante, Meta ha dichiarato l’intenzione di perfezionare il design, rendendolo più piccolo, elegante ed economicamente accessibile prima del lancio sul mercato previsto per il 2027. Durante la presentazione, Zuckerberg non ha dimostrato direttamente le capacità degli Orion, optando invece per un video delle reazioni di vari tester, tra cui il CEO di Nvidia, Jensen Huang.

Parallelamente agli Orion, Meta ha annunciato una serie di altre innovazioni. Tra queste, spicca il nuovo visore per realtà mista Quest 3S più economico del suo predecessore con un prezzo di partenza di 329,99 euro. L’azienda ha anche ridotto il prezzo del Quest 3 (si parte da 479,99 euro) e ha annunciato l’uscita dal listino dei modelli Quest 2 e Quest Pro, segnalando così un evidente cambiamento nella sua strategia hardware.

Sul fronte dell’intelligenza artificiale, Meta ha presentato Llama 3.2, il suo primo modello AI multimodale open-source, e ha introdotto nuove capacità vocali per il chatbot Meta AI, inclusa l’opzione di utilizzare voci di celebrità. Questi sviluppi si estendono anche agli occhiali smart Ray-Ban Meta, che ora offrono funzionalità come la traduzione in tempo reale.

Nonostante le sfide finanziarie, con la divisione Reality Labs che ha registrato perdite significative, Meta continua a investire massicciamente in AR, VR e tecnologie del metaverso. Questa strategia sembra pagare, almeno sul fronte del mercato azionario, con le azioni di Meta che hanno raggiunto un massimo storico di chiusura il giorno dell’evento Connect.