NVIDIA ci ripensa e annuncia un centro di ricerca per lo sviluppo del quantum computing

Tra le varie novità presentate nel corso del GTC 2025, NVIDIA ha annunciato la creazione di un centro di ricerca dedicato allo sviluppo del quantum computing, alcune settimane dopo che il CEO Jensen Huang aveva dichiarato come questa tecnologia fosse distante decenni dall’essere realmente utile. Il nuovo Nvidia Accelerated Quantum Research Center (NVAQC) sorgerà a Boston e si concentrerà sull’integrazione del calcolo quantistico con l’hardware AI dell’azienda, con l’obiettivo di sviluppare “supercomputer quantistici accelerati in grado di affrontare problemi complessi su scala globale”.
Un’inversione di marcia decisamente inattesa se si ripensa appunto alle parole di di Huang al CES 2025 di gennaio, quando aveva detto che “siamo ancora cinque o sei ordini di grandezza lontani dal numero di qubit necessari per rendere il calcolo quantistico una realtà pratica”, causando tra l’altro un crollo del 50% delle azioni di alcune delle principali aziende del settore.
Nvidia non ha rivelato l’entità dell’investimento per l’NVAQC (ma le risorse non le mancano di certo) e ha stretto collaborazioni con attori chiave nel settore del calcolo quantistico tra cui Quantinuum, Quantum Machines e QuEra Computing, oltre a istituzioni accademiche come il Harvard Quantum Initiative in Science and Engineering (HQI) e il gruppo Engineering Quantum Systems (EQuS) del MIT.
Il centro, che dovrebbe diventare operativo entro la fine dell’anno, utilizzerà un supercomputer AI basato sui sistemi GB200 NVL72 di Nvidia, dotati di 576 GPU Blackwell e networking Quantum-2 InfiniBand, progettato per simulazioni avanzate di sistemi quantistici. L’obiettivo principale sarà lo sviluppo di algoritmi di controllo hardware a bassa latenza essenziali per la correzione degli errori quantistici, oltre alla creazione di applicazioni ibride AI-quantum sfruttando l’hardware DGX Quantum e la piattaforma di sviluppo CUDA-Q di Nvidia.
Uno degli ostacoli principali nell’integrazione dei computer quantistici con i sistemi tradizionali è la necessità di trasferire dati tra qubit e hardware classico a latenze ultrabasse per abilitare la correzione degli errori. Nvidia ha indicato che parte del lavoro con Quantum Machines all’NVAQC riguarderà lo sviluppo di interfacce ad alta larghezza di banda per i suoi superchip GB200, migliorando così le capacità di elaborazione ibrida.
Secondo Mikhail Lukin, professore ad Harvard e co-direttore di HQI, l’iniziativa di Nvidia potrebbe accelerare la ricerca in aree cruciali come la correzione degli errori quantistici e le applicazioni pratiche del calcolo quantistico, avvicinando questa tecnologia alla realtà.