Già nel 2018 gli occhiali Apple per la realtà aumentata?
Secondo alcune indiscrezioni riportate da Bloomberg gli occhiali Apple per la realtà aumentata sono già in fase di test. Una volta connessi all’iPhone in modalità wireless, questo dispositivo sarà in grado di mostrare all’utente diverse informazioni direttamente sulle lenti/display.
Sono mesi ormai che si parla di un rapporto sempre più stretto tra Cupertino e la realtà aumentata e questa notizia pare confermarlo, tanto che secondo Bloomberg, se i test dovessero procedere senza particolari intoppi, già nel 2018 potremmo vedere sul mercato questi occhiali Apple per la realtà aumentata.
Certo, visto il destino che ha caratterizzato i Google Glass, buttarsi nel campo della realtà aumentata con un wearable non è proprio l’esemplificazione perfetta di investimento sicuro, ma è stato lo stesso Tim Cook nell’ultimo periodo a parlare spesso AR, preferendola alla realtà virtuale in quanto permette di non isolarsi completamente dal mondo esterno e di avere comunque un’esperienza visiva e sensoriale molto ricca e soddisfacente.
Un futuro aumentato
Tra l’altro, stando alle ultime previsioni di Digi-Capital, la realtà aumentata e quella virtuale potrebbero arrivare a valere 150 miliardi di dollari nel 2020 e non si tratterà solo di guadagni legati all’intrattenimento o ai videogiochi, ma anche al turismo, alla medicina e al manifatturiero.
Non è un caso se dal 2013 a oggi Apple abbia compiuto diverse acquisizioni legate alla realtà aumentata. Tre anni fa infatti Cupertino ha messo le mani su Primesense, azienda che produce sensori di movimento per il sistema Kinect di Microsoft e, successivamente, è stata la volta di Metaio (specializzata proprio in realtà aumentata) e di Flyby Media, che ha realizzato un efficace sistema di mappatura dello spazio tramite smartphone.
Per non parlare poi del recente ingresso in Apple di Doug Bowman, esperto mondiale di realtà virtuale e docente di Informatica alla Virginia Polytechnic Institute and State University. Secondo alcuni osservatori Bowman potrebbe già essere stato messo a capo di un team interno ad Apple (e rigorosamente top secret) per lavorare proprio su queste nuove soluzioni.