Quanto vale il mercato dei droni in Italia?
Tutti a parlare di droni come un rivoluzione tecnologica tra le più promettenti dei prossimi anni, ma in Italia quanto vale veramente questo mercato e quali sono le prospettiva di crescita del settore nel nostro Paese? Domande alle quali ha cercato di rispondere Dronitaly 2015, l’evento di riferimento per i droni civili in Italia che si è tenuto a fine settembre al Centro Congressi Atahotel Expo Fiera di Milano.
Come fulcro dell’evento è stata presentata una ricerca realizzata con la collaborazione di Doxa che ha coinvolto 53 aziende italiane attive nel settore su tutto il territorio nazionale, confermando l’ottimo stato di forma di questo business. Stiamo infatti parlando di un’industria con un fatturato complessivo di 350 milioni di euro, mentre il fatturato medio di ogni azienda nel 2015 si attesta intorno ai 700.000 euro.
Come ambiti operativi secondo le aziende intervistate l’area di maggior sviluppo per l’utilizzo dei droni è risultata essere l’agricoltura, seguita da rilievi fotogrammetrici, dalla fotografia, dai rilievi topografici e delle analisi ambientali. Ci sono però diversi aspetti che andrebbero migliorati, primo su tutti la modesta durata delle batterie che frena e limita ancora oggi l’utilizzo dei droni. Si tratta a ben vedere di un problema che riguarda anche tutti gli altri device tecnologici che usiamo quotidianamente e non certo esclusivo dei droni.
“I risultati dell’Osservatorio suggeriscono che l’industria dei droni civili cresce e si sta strutturando: ormai possiamo tranquillamente parlare di un business di una certa consistenza in Italia. Da segnalare in merito che il quadro regolamentare è in fase di chiarimento e l’umore delle imprese sta virando in positivo, riflettendosi nelle aspettative di fatturato ormai vicine ai livelli del 2013”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Dronitaly Fabrizio De Fabritiis.