Una ricerca condotta da QuEra Computing evidenzia una crescente fiducia nell’adozione del quantum computing a livello globale e stima che nel 2025 i budget destinati al quantum computing aumenteranno del 20% nel mondo e del 14% in Italia.

Nonostante la presenza di ostacoli come costi elevati, carenza di talenti e incertezza sul ritorno dell’investimento, il 65% degli intervistati a livello globale si dichiara pronto ad adottare il calcolo quantistico nei prossimi due o tre anni. In Italia, il 62% si considera “abbastanza preparato” e solo il 15% si ritiene “poco preparato”. Questo incremento degli investimenti riflette una crescente consapevolezza del potenziale del calcolo quantistico per affrontare sfide complesse e favorire l’innovazione in settori chiave.

Tuttavia, l’adozione su larga scala deve ancora superare barriere significative. A livello globale, il 51% degli intervistati indica i costi elevati come il principale ostacolo, mentre il 45% segnala la carenza di personale qualificato e l’incertezza sul valore di business. Per affrontare queste problematiche, le aziende puntano su soluzioni economicamente vantaggiose (45%), accesso a tecnologie all’avanguardia (37%) e piattaforme cloud (33%) come fattori chiave per gli investimenti.

In Italia, le sfide principali includono l’accesso limitato all’hardware quantistico (58%), il costo elevato e l’immaturità degli algoritmi quantistici (46%). La prontezza tecnologica è un altro ostacolo significativo, indicato dal 38% degli esperti, mentre l’integrazione con i sistemi esistenti e il valore di business incerto preoccupano il 31% degli intervistati. La carenza di forza lavoro qualificata, sebbene meno rilevante rispetto ad altri fattori, viene segnalata dal 19%.

Tommaso Macrì, Executive Account Manager di QuEra Computing, ha sottolineato come il settore stia vivendo una fase di forte crescita: “Il calcolo quantistico sta vivendo un momento di svolta, con investimenti in forte crescita e un’adozione sempre più rapida. Le aziende stanno prendendo coscienza della necessità di superare sfide come l’accesso alle tecnologie più avanzate, preparandosi così a sfruttare al meglio le opportunità che si prospettano. In QuEra, il nostro impegno è rivolto allo sviluppo della tecnologia quantistica basata su atomi neutri, affinché le imprese siano pronte a guidare la nuova era del quantum computing”.

Italia quantum computing

La ricerca evidenzia inoltre differenze significative tra Stati Uniti ed Europa. Gli Stati Uniti emergono come leader nel quantum computing, riconosciuti dal 70% degli intervistati a livello globale e dal 67% degli italiani. Questo primato è dovuto a un ecosistema robusto, sostenuto da finanziamenti governativi, eccellenza accademica e forte innovazione nel settore privato.

Di contro, la fiducia nella competitività dell’Europa è limitata: solo il 14% degli intervistati globali la considera all’avanguardia, una percezione condivisa dall’11% degli italiani. Rispetto ad altri Paesi, il 41% degli italiani ritiene che il Paese sia in linea con la media globale, mentre il 33% lo considera in ritardo. Sulla capacità dell’Italia di ricoprire un ruolo di rilievo nel settore quantistico globale, il 52% degli intervistati la vede ben posizionata, ma il 41% ritiene che non abbia un vantaggio competitivo.

Nonostante il riconoscimento della leadership statunitense, solo il 28% degli intervistati a livello globale ricerca attivamente le migliori tecnologie su scala mondiale. Quasi la metà (48%) continua infatti a procurarsi la tecnologia localmente, affidandosi a soluzioni interne (20%), fornitori nazionali (12%) o regionali (16%). In Italia, il 69% degli intervistati ricerca attivamente le migliori tecnologie all’estero, mentre solo l’8% si affida a fornitori locali, confermando una tendenza che privilegia altre fonti di approvvigionamento tecnologico.

Dal punto di vista tecnologico, gli atomi neutri (33%) e i qubit superconduttori (31%) si affermano come le soluzioni più promettenti per lo sviluppo di applicazioni scalabili. Infine, il calcolo quantistico trova applicazione in settori sempre più numerosi come la sanità (simulazioni molecolari avanzate) e la finanza (l’ottimizzazione del rischio).