L’Italia ospiterà uno dei primi computer quantistici “Made in Europe”
Nell’ambito del progetto di sviluppo europeo del quantum computing, EuroHPC ha annunciato i sei siti che ospiteranno i primi computer quantistici europei. Insieme all’Italia i Paesi selezionati sono Repubblica Ceca, Germania, Spagna, Francia e Polonia. I nuovi computer quantistici, disponibili nella seconda metà del 2023, formeranno un’ampia rete distribuita in tutta Europa a cui potranno accedere ricercatori accademici e operatori dell’industria. L’investimento totale per l’installazione e lo sviluppo dei sistemi ammonta a più di 100 milioni di euro, messi a disposizione per metà dall’Unione Europea e per metà dai 17 Paesi membri di EuroHPC, l’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo.
Attualmente all’interno della rete EuroHPC operano già otto supercomputer, dislocati in tutta Europa, tra i quali Leonardo, il sistema progettato dal CINECA e installato presso il Tecnopolo di Bologna. Al momento non è noto il nome del centri di ricerca italiano che ospiterà il nuovo computer quantistico, ma EuroHPC ha spiegato che “i computer quantistici verranno integrati in loco nei supercomputer esistenti”.
L’annuncio si inserisce in un progetto di ampio respiro e con un obiettivo ambizioso: rendere l’Europa un leader mondiale del supercalcolo. L’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo EuroHPC è stata creata nel 2018 per coordinare gli sforzi dei paesi partecipanti e mettere in comune le risorse per lo sviluppo di macchine costituite interamente da hardware e software europei e sfruttare la tecnologia europea sviluppata nell’ambito delle iniziative quantistiche finanziate dall’UE, dei programmi di ricerca nazionali e degli investimenti privati.
“Si tratta di un progetto esemplare per il suo carattere profondamente europeo. Mettendo in comune le nostre risorse e il nostro know-how possiamo assumere un ruolo guida in un settore essenziale per il futuro della nostra società digitale, contribuendo così alla nostra lotta contro i cambiamenti climatici”, ha commentato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale . “Quello odierno è un passo fondamentale verso la realizzazione della visione che intende creare in Europa un’infrastruttura di supercalcolo e calcolo quantistico di livello mondiale accessibile in tutta l’UE”.
I nuovi computer quantistici risponderanno alla crescente domanda di risorse per il calcolo quantistico e di potenziali nuovi servizi da parte dell’industria e del mondo accademico europei. Sosterranno un’ampia gamma di applicazioni di rilevanza industriale, scientifica e sociale per l’Europa, tra i quali:
- lo sviluppo molto più rapido ed efficiente di nuove medicine, grazie alla creazione di un “gemello digitale” di un corpo umano su cui, per esempio, condurre sperimentazioni virtuali di farmaci
- la risoluzione di complessi problemi di logistica e di programmazione per aiutare le imprese a risparmiare tempo e carburante
- lo sviluppo e la possibilità di testare in un ambiente virtuale nuovi materiali come polimeri per aerei, convertitori catalitici per automobili, celle solari o superconduttori a temperatura ambiente in grado di immagazzinare energia a tempo indeterminato.
Delle politiche europee per il supporto alla trasformazione digitale dei paesi, con particolare riferimento alla situazione italiana, parleremo anche nel prossimo convegno InnovazionePiù organizzato da ComputerWorld Italia che si svolgerà in modalità digitale dall’8 al 10 Novembre. La partecipazione è gratuita previa registrazione e in base alla disponibilità dei posti.