Il Quantum Computing di IBM è pronto a diventare mainstream per risolvere problemi concreti quali energia, chimica (cibo, medicine) e più in generale problemi ambientali già a partire dal 2023.

E’ questa la precisa fotografia presentata durante l’annuale Quantum Summit, denso di annunci pratici. Con due consapevolezze: l’inflaction point nel costo dei quantum services partirà proprio nel 2023, mentre l’esperienza su casi reali porterà ad un’esplosione del numero di configurazioni sul mercato. Serve ovviamente un ecosistema, i cui membri possono fare le loro verifiche sui tre centri già esistenti (Quantum Datacenter, Quantum Datacenter Fraunhofer, University of Tokyo) e sui due in arrivo (Cleveland CLinic, Yonsei University di Seoul).

L’argomento si presta ad una grande suggestione che cattura l’attenzione ma può distogliere dall’immediata applicabilità. Molti nomi di prodotti o servizi fanno riferimento al mondo tradizionale. Infine, va notato che svariate delle novità presentate oggi erano già trapelate nel corso degli ultimi tempi.

Sono sei gli annunci principali:

  • E’ arrivato Eagle, il processore a 127 Qubit che completa il ciclo del Quantum System One;
  • È stata infranta la gate barrier;
  • Il Falcon (27 Qubit, rilasciato nel 2019) è stabile: esce dai laboratori e diventa un core system;
  • Tutti i device eseguono il runtime Qiskit;
  • E’ disponibile la formula Quantum Serverless;
  • Si passa ai Quantum System Two, insieme a Bluefors, con la serie Kide.

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Dedichiamo qualche attenzione in più ai 127 Qubit, alla conferma di Qiskit (con accenno al serverless) e ai Quantum System Two.

Eagle has landed, parola di IBM

Eagle, il primo processore quantistico a 127 qubit, sancisce il superamento della potenza di calcolo simulabile con gli attuali supercomputer. L’integrazione è stata possibile con connessioni su più piani sovrapposti, una competenza maturata da IBM con i complessi device Cmos che ha prodotto nel tempo. E’ anche l’ultimo elemento dei Quantum System One, poiché dall’anno prossimo si passerà ai Quantum System 2: Ospray nel 2022 (433 Qubit), Condor nel 2023 (1.121 Qubit) e via dicendo.

IBM misura i progressi nell’hardware di calcolo quantistico attraverso scalabilità, qualità e velocità, misurata in CLOPS (Circuit Layer Operations Per Second), un nuovo benchmark di recentissima introduzione.

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Il processore Eagle consente di sfruttare il potenziale di calcolo dei dispositivi basati sulla fisica quantistica per risolvere problemi complessi, effettuare sperimentazioni ed eseguire applicazioni basate su algoritmi quantistici. Saranno proprio tali applicazioni a consentire avanzamenti oggi impensabili nell’ottimizzazione delle tecnologie di apprendimento automatico, nella creazione di nuove molecole e di altri materiali utili dall’energetico al farmaceutico.

Il primo processore Eagle è disponibile in versione sperimentale su IBM Cloud per alcuni membri dell’IBM Quantum Network.

Qiskit, l’ambiente unico ed integrato

Il runtime Qiskit permette di miscelare elaborazione tradizionale e algoritmi quantistici. La sua disponibilità su tutte le piattaforme è essenziale.

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Quantum Data Centers ai cristalli di Finlandia

E veniamo ai dettagli commerciali. Kide inaugurerà IBM Quantum System Two, la nuova generazione di sistemi integrati di calcolo quantistico progettata per lavorare a partire da Ospray. La finlandese Bluefors lavora con sistemi criogenici di nuova generazione, più semplici e compatti di quelli tradizionali. Kide è una parola finlandese che indicherebbe il cristallo, anche nel senso di fiocco di neve.

La fase due con dispositivi più piccoli apre la strada ai Quantum Data Centers.

Con questi annunci IBM conferma di avere una ricerca all’avanguardia ed una potenza di fuoco molto forte sul Quantum Computing: per vedere se si tradurranno in un vantaggio di mercato non resta che attendere il 2023.