Apple Vision Pro: i tool di sviluppo per creare esperienze “spaziali”

Apple Vision Pro: i tool di sviluppo per creare esperienze “spaziali”
Il kit di sviluppo software di visionOS per il visore Vision Pro consente alla comunità di sviluppatori Apple di dare vita alle proprie applicazioni in modi mai visti prima.

Apple ha annunciato la disponibilità di nuovi strumenti e tecnologie software che consentono agli sviluppatori di creare esperienze di app rivoluzionarie per il visore AR/VR Vision Pro. Dotato di sistema operativo visionOS, Vision Pro consente agli utenti di interagire con i contenuti digitali nel loro spazio fisico utilizzando gli input più naturali e intuitivi possibili: gli occhi, le mani e la voce.

A partire da oggi, la comunità globale di sviluppatori Apple sarà in grado di creare una classe completamente nuova di app di spatial computing che sfruttano appieno il canvas di Vision Pro e fondono senza soluzione di continuità i contenuti digitali con il mondo fisico. Con l’SDK visionOS, gli sviluppatori possono utilizzare le funzionalità di Vision Pro e visionOS per progettare nuove esperienze di app in diverse categorie, tra cui produttività, design, giochi e altro ancora.

Il mese prossimo Apple aprirà dei laboratori per sviluppatori a Cupertino, Londra, Monaco di Baviera, Shanghai, Singapore e Tokyo per offrire agli sviluppatori un’esperienza pratica per testare le loro app sull’hardware Apple Vision Pro e ricevere il supporto degli ingegneri Apple. I team di sviluppo potranno anche richiedere dei kit per sviluppatori che li aiuteranno a costruire, iterare e testare rapidamente proprio su Apple Vision Pro.

vision pro

“Gli sviluppatori possono iniziare a creare applicazioni visionOS utilizzando i framework che già conoscono e spingersi ancora più in là con nuovi strumenti e tecnologie come Reality Composer Pro, per progettare esperienze del tutto nuove per i loro utenti” ha dichiarato Susan Prescott, vicepresidente Worldwide Developer Relations di Apple. “Sfruttando lo spazio intorno all’utente, lo spatial computing apre nuove opportunità per i nostri sviluppatori e permette loro di immaginare nuovi modi per aiutare i loro utenti a connettersi, essere produttivi e godere di nuovi tipi di intrattenimento. Non vediamo l’ora di vedere che cosa sogna la nostra comunità di sviluppatori”.

Gli sviluppatori possono creare nuove esperienze che sfruttano le caratteristiche di Apple Vision Pro utilizzando gli stessi framework che già conoscono sulle altre piattaforme Apple, tra cui Xcode, SwiftUI, RealityKit, ARKit e TestFlight. Questi strumenti consentono agli sviluppatori di creare nuovi tipi di app che abbracciano uno spettro di immersione, tra cui:

  • Le finestre, che hanno profondità e possono mostrare contenuti 3D
  • I volumi, che creano esperienze visualizzabili da qualsiasi angolazione
  • Gli spazi, che possono immergere completamente l’utente in un ambiente con contenuti 3D senza limiti.

Per aiutare gli sviluppatori a ottimizzare i contenuti 3D per le loro app e i loro giochi visionOS, il già citato Reality Composer Pro, consente di visualizzare in anteprima e preparare modelli, animazioni, immagini e suoni 3D. Gli sviluppatori possono anche interagire con le loro app nel nuovo simulatore visionOS per esplorare e testare vari layout di stanze e condizioni di illuminazione. Ogni framework per sviluppatori è dotato di un supporto integrato per le innovative funzioni di accessibilità di Apple, per garantire che il calcolo spaziale e le app visionOS siano accessibili a tutti.

vission pro

A partire dal mese prossimo, gli sviluppatori che hanno realizzato app e giochi 3D con i tool di authoring di Unity potranno trasferire le loro app Unity su Apple Vision Pro e sfruttare appieno le sue funzionalità. Gli sviluppatori che hanno provato in anteprima l’SDK e le API di visionOS sono rimasti colpiti dal potenziale della piattaforma e del modo in cui permetterà loro di creare esperienze di app completamente nuove per i loro utenti.

“I produttori possono utilizzare le soluzioni AR di PTC per collaborare a problemi aziendali critici portando contenuti 3D interattivi nel mondo reale, da un singolo prodotto a un’intera linea di produzione” ha dichiarato Stephen Prideaux-Ghee, Chief Technology Officer AR/VR di PTC. “Con Apple Vision Pro, gli stakeholder di diversi reparti e sedi possono esaminare i contenuti simultaneamente per prendere decisioni sulla progettazione e sulle operazioni. Questa funzionalità consentirà di sbloccare un livello di collaborazione finora impossibile”.

L’SDK visionOS, Xcode aggiornato, Simulator e Reality Composer Pro sono disponibili per gli iscritti all’Apple Developer Program su developer.apple.com. Gli sviluppatori Apple registrati hanno accesso a una serie di risorse che li aiutano a progettare, sviluppare e testare le app per Apple Vision Pro, tra cui un’ampia documentazione tecnica, nuovi kit di progettazione e linee guida aggiornate sull’interfaccia umana per visionOS.

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Metaverso, IA e realtà immersive: cosa ne pensano gli italiani?

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Sono dati interessanti quelli che emergono dalla ricerca su Metaverso, realtà immersive e intelligenza artificiale realizzata da Ipsos in collaborazione con l’Osservatorio Metaverso.

Sono dati interessanti quelli che emergono dalla ricerca su Metaverso, realtà immersive e intelligenza artificiale realizzata da Ipsos in collaborazione con Vincenzo Cosenza, fondatore dell’Osservatorio Metaverso, che ha coinvolto un campione di oltre 1.400 persone di età compresa tra i 15 e i 65 anni. Per quanto riguarda il Metaverso, il 52% dei rispondenti ritiene che le esperienze che si possono fare siano emozionanti e l’atteggiamento generale è di concepire le realtà immersive come un modo di migliorare le attività svolte online e non come un’alternativa alla realtà fisica.

Tuttavia, restano alcune barriere soprattutto in termini di accessibilità; ad esempio il 37% ritiene il Metaverso ancora troppo costoso. Il 92% degli italiani dichiara di conoscere che cosa sia il Metaverso, il 77% è in grado di descriverlo spontaneamente e più della metà del campione fornisce una descrizione che si avvicina molto a quella che ne danno gli esperti, definendolo come un mondo virtuale in cui le dinamiche di interrelazione consentono di performare diverse attività.

Fino ad ora la sperimentazione da parte delle persone nelle attività fatte nel Metaverso è stata piuttosto diversificata. Il 32% ha svolto più di cinque attività, tra cui giocare o trascorrere del tempo con amici (33%), acquistare oggetti reali come vestiti e scarpe o esplorare un’altra città (30%). Le generali attitudini verso il Metaverso sono più di apertura che di scetticismo. Il 52% ritiene che le esperienze che si possono fare siano emozionanti, mentre solo il 23% considera un nuovo modo di fare pubblicità da parte dei brand che non durerà nel tempo.

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Tuttavia, alcune barriere restano soprattutto in termini di accessibilità. Il 37% ritiene il Metaverso ancora troppo costoso (la percentuale più alta, 44%, si registra tra gli appartenenti alla GenZ!) e il possesso di visori per le realtà immersive è del 10%, citando come barriera principale al non acquisto l’investimento elevato da sostenere.

Per quanto riguarda invece l’IA, il 65% degli italiani che ha dichiarato di conoscerla è composto soprattutto da uomini. Oltre al 37% di questo insieme che conosce più a fondo la materia, il 28% afferma di averne soltanto sentito parlare, il 25% ne è a conoscenza ma non ne ha mai utilizzato un’applicazione. Tra queste ultime la più nota risulta essere ChatGpt (41%), seguita da Dall-E (8%), Bard Google (16%), Stable Diffusion e Midjourney (12%). Un 25% del campione dice di non conoscere nessuno degli strumenti citati, e di questo insieme fanno parte le persone di età più avanzata.

L’atteggiamento verso le applicazioni di intelligenza artificiale tende in generale al positivo: il 44% del campione afferma che semplificheranno i processi e il 41% che saranno un valido supporto per la propria vita professionale. Per quanto riguarda infine gli scettici, il 26% degli intervistati afferma che l’IA toglierà posti di lavoro, il 24% che rappresenta una minaccia per la creatività umana e il 16% che amplificherà il gap tecnologico.

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