Tim Cook non vuole sentire ragioni: il visore AR di Apple uscirà quest’anno

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I designer di Apple avrebbero messo in guardia Tim Cook dal lanciare il nuovo visore AR quest'anno, ma alla fine sono stati ignorati.

Il visore AR di Apple, il cui lancio, dopo numerosi ritardi, è previsto cautamente per la fine di quest’anno, arriverebbe molto più tardi se i progettisti dell’azienda avessero la meglio. Secondo infatti il Financial Times, il team di progettazione di Cupertino ha avvertito Tim Cook che il progetto del visore non era pronto per un lancio nel 2023, ma è stato ignorato.

Citando due fonti anonime “che hanno familiarità con il processo decisionale di Apple”, il quotidiano britannico riferisce che idee contrastanti su come e quando lanciare il primo prodotto AR/VR dell’azienda hanno portato a una specie di scisma in Apple: Il team operativo voleva lanciare il prodotto il prima possibile, mentre il team di progettazione preferiva aspettare e lanciare una versione più leggera ed elegante diversi anni dopo. Tim Cook, secondo il FT, si è schierato dalla parte delle operazioni e ha respinto le prime obiezioni dei designer di Apple che chiedevano di aspettare che la tecnologia fosse al passo con la loro visione”.

Questa risoluzione, sostiene il FT, riflette la diminuzione del potere politico del team di progettazione dopo l’uscita di scena nel 2019 di Jony Ive, che invece supervisionava le attività hardware e software e riferiva direttamente al CEO. In tali circostanze “andare contro i desideri dell’onnipotente team di progettazione di Apple sarebbe stato impensabile”. Da allora, però, il potere all’interno della divisione design è stato diluito tra diversi dirigenti (uno dei quali ha anche lasciato l’azienda senza essere sostituito direttamente) e le operazioni sembrano avere una maggiore influenza sulla direzione dell’azienda, una mossa descritta da un ex ingegnere Apple citato dal FT come una “progressione logica” della strategia di Cook.

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La disputa sul lancio del visore è anche un’indicazione sia dell’importanza del prodotto per Apple nel lungo termine (è infatti improbabile che si vendano molte unità della prima versione considerando anche i prezzi altissimi di cui si parla), sia della frustrazione dell’azienda e di Tim Cook per i tempi di commercializzazione. Il lancio è previsto per il 2023 (ma non si sa ancora  nulla su una possibile finestra di uscita), dopo che il visore è stato afflitto da infiniti ritardi e i concorrenti (Meta in testa) stanno già lavorando a prodotti simili.

Ma forse la cosa più importante per Cook è che il visore è considerato come una sorta di garanzia della sua eredità come CEO. Dopo aver lanciato l’Apple Watch e gli AirPods durante il suo mandato, il visore AR dovrebbe stabilire una nuova direzione all’interno di Apple che guardi oltre l’iPhone ed espanda l’influenza di Cook per gli anni a venire. Dato che le voci sul suo ritiro non sono ormai un mistero, non c’è da stupirsi che il capo di Apple, che ha riscosso un enorme successo in tutti questi anni, voglia assicurarsi che il lancio avvenga prima e non (addirittura) dopo il suo ritiro.

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Apple ha un team che lavora a progetti più segreti del prossimo iPhone

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Un nuovo report di Bloomberg fa luce su XDG, un team di Apple che sta sviluppando il monitoraggio del glucosio senza ago e altre funzionalità innovative.

Non è una sorpresa che Apple sia orgogliosa della sua segretezza, ma un nuovo report ha rivelato una serie di progetti ancora più segreti del prossimo iPhone o del visore AR. Come rivela infatti Mark Gurman di Bloomberg, l’Exploratory Design Group (XDG) di Apple è uno dei team più top secret della Silicon Valley e il monitoraggio del glucosio tramite l’Apple Watch su cui è al lavoro è solo la punta dell’iceberg.

Paragonando il team XDG alla cosiddetta Moonshot Factory di Google, Gurman riferisce nella sua ultima newsletter Power On che il gruppo opera come una “startup” interna con uno staff di alcune centinaia di ingegneri e accademici. Secondo Gurman, il team, a cui vengono dati i fondi e il margine di manovra necessari per esplorare idee che potrebbero non avere un’applicazione immediata o non essere realizzabili, è “organizzato per gruppi di competenze piuttosto che per singoli progetti” e ha già ottenuto notevoli successi: molte delle tecnologie per le batterie e per i chip a basso consumo che ha sviluppato sono state infatti inserite nell’iPhone, nell’iPad e nel Mac.

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Oltre al progetto di monitoraggio del glucosio, XDG sta attualmente lavorando su “tecnologie di display di nuova generazione, intelligenza artificiale e funzioni per visori AR/VR che aiutano le persone affette da patologie oculari”, sostiene Gurman. Dal report non è chiaro cosa renda questi display “di nuova generazione” (si presume che gli schermi pieghevoli facciano parte dell’equazione), ma le altre due aree sono note per essere priorità a lungo termine per Apple. Il primo visore AR/VR dell’azienda dovrebbe infatti debuttare quest’anno, mentre l’intelligenza artificiale è un’ossessione per l’industria nel suo complesso che Apple sta affrontando a modo suo. Gurman afferma inoltre che il lavoro del team è così segreto che “le persone che lavorano a un progetto all’interno dell’XDG non possono comunicare il loro lavoro con altri membri dell’XDG che sono assegnati a progetti diversi”.

Spesso si sostiene che Apple sia un’azienda che si muove lentamente, istituzionalmente cauta e riluttante a entrare in nuovi mercati. In un certo senso questo è vero e l’azienda ha molto da perdere se salta incautamente sul carro sbagliato. Ma dispone anche di grandi risorse e per ogni mercato a cui Apple sceglie di puntare, ce ne sono decine di altri che ha valutato attentamente e scartato per mancanza di valore o praticità. Allo stesso modo, non tutto ciò su cui il team XDG lavora darà i suoi frutti in un prodotto fatto, finito e distribuito sul mercato, ma è sempre positivo avere un gruppo all’interno di un colosso come Apple che ha la libertà di sperimentare senza pressioni commerciali.

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