La rivoluzione dell’IA generativa favorisce la trasformazione digitale
IBM ha presentato il nuovo report Leadership in the Age of AI, realizzato sulla base di un sondaggio che ha coinvolto più di 1.600 senior leader e dirigenti C-level, nel Regno Unito e in Francia, Spagna, Germania, Italia e Svezia, con l’obiettivo di esplorare e analizzare come si sta trasformando la leadership all’interno delle aziende grazie all’adozione dell’IA generativa.
Nel corso del 2023 si è registrata una notevole crescita nella diffusione di questa tecnologia, la cui adozione e affermazione hanno stimolato l’azione dei leader più lungimiranti e intenzionati a ricoprire un ruolo determinante nella trasformazione in atto.
Il 2024 sarà con tutta probabilità un anno di grandi cambiamenti, in cui un numero considerevole di aziende seguirà questo trend spinte anche da un crescente senso di responsabilità dei dirigenti nel prendere le decisioni più efficaci. Lo studio ha evidenziato che il 96% degli intervistati italiani, in linea con quelli degli altri Paesi coinvolti, ha dichiarato di aver adottato, o che adotterà, l’IA generativa e che è attivamente impegnato nella creazione di nuovi framework etici e di governance all’interno della propria organizzazione.
Con riferimento ai dati italiani, Stefano Rebattoni, Amministratore Delegato IBM Italia, ha dichiarato: “Questa ricerca mostra che vi è la percezione di un reale senso di opportunità nei board delle aziende europee. Si tratta di una percezione particolarmente forte in Italia, dove la maggior parte delle imprese è già pronta a cogliere le opportunità offerte dall’IA per raggiungere nuovi traguardi di crescita. In particolare, ora che l’Ia generativa, basata su Foundation Model, rende più veloce e semplice l’adozione dell’intelligenza artificiale da parte delle aziende, anche di piccole e medie dimensioni finora frenate dagli alti livelli di costo e competenze necessarie. Vedere l’IA generativa in cima alle priorità dei CEO italiani per il 2024 non rappresenta una sorpresa”.
Queste le principali evidenze del report:
Rispondere alla crescente pressione
- I leader aziendali intervistati hanno affermato che le tre maggiori fonti di pressione per l’adozione dell’IA generativa provengono da dipendenti, membri del consiglio di amministrazione e investitori. In Italia, gli investitori e i partner sono i principali attori che ne spingono l’adozione, vista l’attenzione che le imprese stanno dimostrando nel nostro Paese a rilanciare la competitività e aumentare le quote di mercato.
- Ciò deriva principalmente dal desiderio di modernizzare e migliorare l’efficienza operativa (48% a livello italiano, 45% negli altri Paesi), utilizzando l’IA per automatizzare i processi di routine e liberare il capitale umano a favore di attività di maggior valore, contribuendo a promuovere l’innovazione. A ciò segue il potenziale della tecnologia di migliorare l’esperienza del cliente (45% per i leader italiani, 43% per quelli dei restanti Paesi) e aumentare i risultati di vendita (38% per tutti i Paesi coinvolti).
- Nel rispondere relativamente all’agenda del consiglio di amministrazione in materia di IA, i dirigenti italiani sono stati praticamente unanimi (97%) nel riconoscere il potenziale dell’IA generativa per migliorare la capacità decisionale (contro il 95% della media registrata negli altri Paesi). Qui, gli intervistati italiani si posizionano tra i più positivi in Europa, vedendo l’IA come uno strumento fondamentale per aiutarli a prendere le decisioni corrette in un contesto di business sempre più incerto.
Assumere un ruolo guida in materia di trasparenza ed etica
Riguardo alle sfide nell’adozione dell’IA generativa, gli intervistati hanno identificato come principale l’importanza di impiegarla in un quadro etico e inclusivo, seguita dalla necessità di assumere talenti specializzati e sostenere i relativi costi.
- Mentre i responsabili politici, in Italia e nel resto d’Europa, lavorano per sviluppare rapidamente i framework delle politiche relative all’IA, ai dirigenti delle aziende viene richiesto di assumersi la responsabilità su una questione fondamentale: le implicazioni per la sicurezza (tra cui la privacy e la sorveglianza) per un’IA responsabile.
- La sicurezza dei dati e la privacy dovrebbero essere una priorità assoluta. Tuttavia, è importante che i leader comprendano il ruolo positivo che l’IA, se correttamente integrata, può svolgere nell’ambito della sicurezza. Il report IBM Cost of Data Breach del 2023 ha evidenziato che l’utilizzo dell’IA per la sicurezza può avere un impatto significativo nella riduzione dei cicli di violazione: un fattore importante da prendere in considerazione nella valutazione di quali debbano essere le aree prioritarie in cui integrare l’IA.
- Il fatto che i dirigenti italiani comprendano il valore della posta in palio e non sottovalutino questa responsabilità è molto positivo. Quasi tutti (96%) gli intervistati che hanno adottato o prevedono di adottare soluzioni di Ia generativa hanno affermato che stanno facendo progressi concreti sulla governance. Tra le azioni principali hanno incluso lo sviluppo di un comitato etico dedicato, di un framework di governance e di valutazioni d’impatto.
Mantenere l’attenzione su un costante sviluppo delle competenze
- In generale, migliorare le competenze in materia di IA è una priorità fondamentale in tutti i settori, con il 97% dei dirigenti italiani intervistati che dichiara di adottare misure per garantire lo sviluppo di competenze appropriate in materia di IA nelle proprie organizzazioni, in linea con la media europea (95%). In questo caso, gli intervistati italiani preferiscono considerare l’outsourcing a fornitori di tecnologia prima di procedere nell’aggiornamento delle competenze della forza lavoro esistente e nell’assunzione di nuovi specialisti, in quanto cercano di utilizzare tutte le risorse a disposizione per colmare il gap di competenze il più rapidamente possibile.
- A livello personale, gli intervistati italiani sono attivamente impegnati a migliorare la propria conoscenza dell’IA generativa (47% contro il 44% della media degli altri Paesi) e delle implicazioni etiche (44% contro il 41% degli altri Paesi).
- Oltre a svolgere il proprio ruolo quotidiano, i leader aziendali si stanno anche assumendo una responsabilità proattiva e personale per aiutare a stabilire dei confini: il 79% dei dirigenti italiani, contro il 74% dei restanti europei, prevede di partecipare a discussioni attive con i propri peer o di collaborare attivamente con coloro che si occupano di regolamentare l’AI – si tratta della percentuale più alta rispetto agli altri Paesi coinvolti nel nostro report.
- Tuttavia, nonostante queste affermazioni, c’è ancora molto da fare. Anche se il 90% degli intervistati italiani (e il 91% di quelli europei) afferma di avere una buona conoscenza del contesto normativo, una percentuale molto minore (53% degli italiani contro il 54% degli europei) ritiene di avere le idee chiare su cosa ciò significhi per la propria azienda.
Lo studio di IBM individua infine quattro principi chiave per una strategia AI responsabile:
- Dare priorità alla creazione di valore: ogni azienda che desidera ottenere il massimo dall’IA deve partecipare alla piena opportunità di creazione di valore dei modelli di base piuttosto che esternalizzare la propria capacità, la strategia e i propri dati a terze parti.
- Puntare sulla community: ovunque vada l’IA in futuro, un unico modello chiuso non li controllerà tutti. Integrando una combinazione dei migliori modelli open-source, privati e proprietari, le aziende possono trarre il massimo vantaggio dalla community aperta che sta alla base della rivoluzione.
- Assicurarsi che l’IA utilizzata possa essere eseguita ovunque: grazie allo sviluppo di tecnologie cloud ibride e aperte, le aziende possono ottimizzare i costi, le prestazioni e la latenza. Il futuro di queste tecnologie dipende da opzioni flessibili, economiche ed efficienti dal punto di vista energetico e le aziende che avranno successo saranno quelle che si prepareranno per prosperare in qualsiasi ambiente.
- Rendere conto del proprio operato: un’IA efficace è un’IA governata e, per coloro che intendono guidare il cambiamento, seguire questo principio in tutto ciò che fanno contribuirà in modo significativo a consolidarne il posizionamento.