Spesa IoT globale: nel 2020 varrà oltre un miliardo di dollari

internet of things
Le nuove stime di IDC sulla spesa IoT globale indicano una crescita notevole già nel prossimo anno, con una previsione di oltre un miliardo di dollari nel 2020.

IDC ha pubblicato nuove stime sulla spesa IoT globale, con una previsione per il 2018 di 772,5 miliardi di dollari (+16,4% rispetto alle stime del 2017) e di oltre mille miliardi di dollari nel 2020. A guidare la classifica delle categorie troviamo l’hardware con 239 miliardi di dollari, seguito dai servizi, dal software (+16,1% di spesa nel 2020) e dalla connettività.

I dati riportati nella nuova edizione della IDC Wordlwide Semiannual Internet of Things Spending Guide indicano anche che, a livello consumer, la spesa IoT maggiore sarà quella per la Smart Home (62 miliardi di dollari) e interesserà in modo particolare prodotti come sistemi di sicurezza (sensori di movimento e videosorveglianza) e impianti di automazione (tapparelle, luci, porte e finestre).

Sempre in ambito consumer l’incremento di spesa maggiore anno su anno riguarderà però gli elettrodomestici smart e connessi, sebbene il giro d’affari maggiori si concentrerà sulla IoT industriale. Qui infatti le voci di spesa maggiori nel 2018 saranno il manifatturiero (189 miliardi di dollari), i trasporti (85 miliardi di cui due terzi per il trasporto merci) e le utility (73 miliardi), con la spesa maggiore rivolta a reti intelligenti di distribuzione di elettricità, gas e acqua.

Sul versante geografico IDC stima che l’area Asia/Pacifico (Giappone escluso) guiderà la spesa IoT mondiale con 312 miliardi di dollari, seguita dal Nord America (203 miliardi) e dall’area EMEA con 171 miliardi di dollari. Il Paese che penderà di più in assoluto in IoT nel 2018 sarà la Cina (209 miliardi di dollari), mentre negli USA si spenderanno 194 miliardi di dollari soprattutto in manifatturiero e trasporti.

Condividi:
 

Quanto ancora sono pericolosi i dispositivi IoT?

Una nuova indagine di Kaspersky Lab delinea un quadro ben poco edificante per quanto riguarda la sicurezza dei dispositivi IoT.

A due anni di distanza da un primo studio, che già aveva fatto emergere dati preoccupanti, i ricercatori di Kaspersky Lab hanno condotto una nuova indagine sulla sicurezza dei dispositivi IoT. La diffusione di questi device li ha resi obiettivi molto appetibili per i cyber criminali. Un esempio sono gli attacchi DDoS da record lanciati nel 2016 grazie a una estesa botnet composta da router, telecamere IP, stampanti e altri dispositivi.

I ricercatori di Kaspersky Lab hanno quindi deciso di scoprire se i diversi report sui dispositivi smart e gli incidenti che li hanno visti coinvolti abbiano cambiato la situazione. Per scoprirlo, hanno nuovamente analizzato una selezione casuale di diversi prodotti IoT: un caricatore smart, una macchinina giocattolo controllata via app, una bilancia smart utilizzabile via app, un’aspirapolvere smart, un ferro da stiro smart, una telecamera IP, uno smartwatch e la centralina di un sistema di smart home.

Il risultato dell’indagine è preoccupante: tra gli 8 dispositivi esaminati, solamente uno infatti soddisfaceva i requisiti di sicurezza stabiliti dai ricercatori. Inoltre, la metà dei dispositivi poteva essere compromessa e facilmente sfruttata grazie alla carenza di attenzione dedicata dal vendor all’impostazione delle password. Infatti, i dispositivi avevano una password di default che non poteva essere cambiata, mentre in alcuni casi la password era persino la stessa per tutti i dispositivi della linea di prodotto.

“Abbiamo pubblicato diversi report sulle minacce per l’IoT e l’aumento del livello di attenzione da parte dei vendor ha aiutato a diminuire il volume di prodotti smart non sicuri. Tuttavia, il problema è ancora presente e molti dispositivi possono ancora rappresentare un pericolo per i loro proprietari. Questo significa che c’è ancora molto lavoro da fare e che una collaborazione tra aziende di cyber sicurezza e vendor di dispositivi connessi è essenziale” ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.

iot

 

I ricercatori di Kaspersky Lab consigliano agli utenti di adottare le seguenti misure per evitare di acquistare dispositivi smart vulnerabili:

1 – Prima di comprare un dispositivo IoT, è meglio cercare su Internet notizie relative a eventuali vulnerabilità. L’IoT è attualmente un argomento molto seguito e molti ricercatori si stanno impegnando a scoprire i problemi di sicurezza di questi prodotti, dai baby monitor ai fucili controllati via app. È probabile che il dispositivo a cui si è interessati sia già stato esaminato dai ricercatori di sicurezza ed è spesso possibile scoprire se il problema trovato nel dispositivo sia stato risolto o no.

2 – Non è sempre una buona idea comprare i prodotti appena rilasciati sul mercato. Oltre ai bug standard comunemente trovati in questi prodotti, i dispositivi appena lanciati hanno maggiori probabilità di contenere problemi di sicurezza che non sono ancora stati scoperti dai ricercatori. La scelta migliore è acquistare prodotti per i quali sono già stati rilasciati diversi aggiornamenti software.

3 – Quando si deve scegliere quale parte della propria vita rendere più “smart”, è importante considerare i rischi di sicurezza. Se si conservano in casa molti beni di valore, sarebbe meglio installare un sistema di allarme professionale al posto o in aggiunta all’attuale sistema di allarme controllato via app; altrimenti è consigliabile impostare il sistema esistente in modo da rendere inoffensiva ogni vulnerabilità.

Condividi: