CraftBot Plus: recensione stampante 3D
Anche se CraftUnique è tra i produttori più giovani a essere entrati nel mercato delle stampanti 3D, la sua prima stampante CraftBot è stata accolta molto bene dalla stampa specializzata rivelandosi anche un inaspettato successo a livello di vendite. Dopotutto stiamo parlando di una startup ungherese che aveva finanziato la CraftBot tramite crowdfunding su Indiegogo.
La CraftBot Plus è arrivata sul mercato lo scorso anno e ha il non facile compito di superare e migliorare il già eccellente predecessore. Vediamo in questa recensione se l’obiettivo di CraftUnique è stato raggiunto o meno.
La CraftBot Plus non è particolarmente compatta e pesa circa 13,5 Kg. Non è insomma una stampante 3D trasportabile comodamente, anche se alla fine non occupa nemmeno troppo spazio su una scrivania e può comunque vantare un’area di stampa di 10x8x8 pollici. Davvero niente male per una stampante di queste dimensioni, che può essere utilizzata con PC Windows/Linux e Mac.
La stampante è disponibile in sei colori e si può acquistare dal sito ufficiale del produttore a poco più di 1000 euro. Utilizza filamenti termoplastici PLA e ABS, ma anche in polistirene ad alto impatto (HIPS). Si può utilizzare qualsiasi filamento con diametro di 1,75 mm e anche CraftUnique vende comunque bobine di propria produzione.
Prime impressioni
Siamo di fronte a una stampante 3D con corpo interamente in metallo solida e ben costruita e con un design a metà strada tra l’industriale e il consumer. Il processo di setup a livello fisico è davvero semplice e richiede pochissimo tempo, compreso il download del software proprietario CraftWare (ancora in beta) che prende un progetto 3D e lo trasforma in formato C-Code, un linguaggio “compreso” dalla maggior parte delle stampanti 3D in commercio.
La stampante integra un display LCD a colori da 2,8’’ che ci ha colpiti molto positivamente. Sebbene si tratti di un display touch di tipo resistivo (e non capacitivo come quelli di smartphone e tablet), la risposta al tocco è veloce e precisa. Il display serve a navigare tra i vari menu e a gestire le principale operazioni di stampa, rivelandosi funzionale e con un’organizzazione grafica davvero ben fatta.
Lo stesso si può dire di CraftWare, estremamente semplice da utilizzare sebbene offra strumenti anche piuttosto sofisticati tra manipolazioni degli oggetti sull’area di stampa virtuale, scelta dei materiali di stampa e, nel menu Expert, dello spessore degli strati (da 10 a 200 micron).
I formati dei file di stampa accettati da CraftWare sono .CWPRJ, .CWSP, .STL e .OBJ e, a colpire, è soprattutto la velocità con la quale il software prende un progetto 3D e lo trasforma in modelli multistrato (il cosiddetto slicing). Questione di pochi secondi anche con modelli piuttosto complessi rispetto ai minuti (anche decine) di altre stampanti 3D che abbiamo testato.
Di contro il metodo che utilizza CraftWare per manipolare i modelli virtuali prima della stampa non è dei più precisi e anche la stabilità stessa del software andrebbe migliorata, visto il discreto numero di crash e impiantamenti riscontrati (dopotutto il software è ancora in versione beta).
Test di stampa
Il nostro primo test è consistito in una giraffa alta circa 10 centimetri utilizzando come base un file .STL fornito da CraftUnique su una chiavetta USB. La stampa ha impiegato poco meno di un’ora, ma il progetto 3D non era dei più dettagliati e così ci siamo spostati su qualcosa di più complesso.
Abbiamo scelto l’ormai abituale replica della Torre Eiffel alta 13 cm, un banco di prova sempre significativo per capire come una stampante 3D se la cavi a livello di dettaglio. Per la prima stampa abbiamo utilizzato strati spessi 1 mm per vedere quanto la CraftBot Plus riuscisse a produrre i dettagli più fini. Il risultato è stato sicuramente buono, seppur alcuni particolari della torre non siano stati stampati al meglio.
Passando a strati da 2 mm, ci siamo accorti di come la stampante sia molto veloce, riuscendo a completare il lavoro in circa 100 minuti. Bene o male lo stesso risultato della LulzBot Mini, tra le stampanti 3D più veloci che abbiamo mai testato. Di contro la CraftBot Plus, seppur abbia prodotto un oggetto di buona qualità considerando anche la difficoltà intrinseca nel progetto, non ha raggiunto gli stessi livelli di accuratezza nel restituire gli intricati dettagli della tralicciatura. In questo test insomma la LulzBot Mini se l’è cavata meglio, ma va anche detto che parliamo di una stampante più costosa.
Silenziosa come un sussurro
Quando abbiamo iniziato il primo test di stampa, siamo rimasti colpiti dall’elevata silenziosità della CraftBot Plus, mentre andando avanti con le prove la rumorosità è aumentata leggermente ma senza mai avvicinarsi ai livelli fastidiosi di altre stampanti. E siamo convinti che con un po’ d’olio nei punti giusti la stampante possa tornare ai livelli di silenziosità sperimentati nei primi test.
Difetti
Rispetto al primo modello CraftUnique ha dichiarato di aver risolto un problema piuttosto fastidioso, ovvero l’eccessiva temperatura sull’area di stampa, che in certi casi poteva portare alla deformazione dell’oggetto se si utilizzavano filamenti ABS. Purtroppo, dopo la stampa di quattro oggetti, abbiamo iniziato a riscontrare proprio questo problema.
Abbiamo così coperto l’area di stampa con un sottile strato di colla e, sebbene la situazione sia migliorata per un paio di stampe, il problema si è presentato subito dopo. CraftUnique suggerisce di pulire la superficie dell’area di stampa con acetone. Lo abbiamo fatto aggiungendo anche un po’ di acqua e sapone e in effetti la situazione è migliorata… almeno per un po’. L’unica soluzione definitiva è stata coprire l’area di stampa con del nastro adesivo isolante, ma resta il fatto che CraftUnique dovrebbe optare per un diverso tipo di superficie.
Abbiamo poi riscontrato altri limiti meno significativi. La stampante ad esempio non ha alcun storage integrato e nemmeno funzionalità wireless. Ciò significa che per tutto il processo di stampa dobbiamo tenere collegato il PC alla stampante via USB o tenere inserita nella stampante una chiavetta USB con dentro il progetto da stampare. Non un problema insormontabile, ma va comunque segnalato.
Un altro piccolo difetto riscontrato è che, in diverse occasioni, dopo la fine di una stampa la piattaforma non tornava nella posizione iniziale. Ciò può rendere difficoltoso togliere l’oggetto stampato visto che la piattaforma di stampa rimane troppo vicina alla testina di estrusione. Abbiamo risolto tramite il menu sul display LCD della stampante abbassando manualmente la superficie di stampa, ma sarebbe meglio se questo procedimento fosse sempre automatico.
Verdetto
Nel complesso la CraftBot Plus è un’ottima stampante 3D. È solida e ben costruita, ha un prezzo ragionevole, è veloce e offre una buona precisione di stampa. Purtroppo alcuni difetti come i bug ancora presenti nel software proprietario e il surriscaldamento della superficie di stampa non fanno raggiungere alla CraftBot Plus il massimo dei voti.