IRIS² e Kalinka sono le alternative europea e russa a Starlink per le connessioni satellitari
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La Commissione Europea ha assegnato i contratti per portare avanti i piani per la creazione della costellazione satellitare europea IRIS², un progetto da 10,6 miliardi di euro destinato a competere con Starlink e altre reti internet in rapida crescita.
La costellazione, composta da oltre 280 satelliti multi-orbita, offrirà una rete sicura e criptata per le comunicazioni governative e delle agenzie pubbliche dell’UE, oltre a sviluppare nuovi servizi commerciali, rafforzare la competitività europea e creare nuovi posti di lavoro.
IRIS² rappresenta il terzo grande progetto spaziale dell’Unione Europea, dopo il sistema di navigazione Galileo e la rete di osservazione terrestre Copernicus, fondamentale per il monitoraggio dei cambiamenti climatici.
Nonostante l’importanza strategica, il progetto ha affrontato difficoltà legate alla divisione del lavoro industriale e alle preoccupazioni sui costi, soprattutto da parte della Germania. Tuttavia, l’espansione rapida di Starlink ha spinto l’UE ad accelerare gli sforzi per consolidare la propria “sovranità digitale”. Il progetto, finanziato parzialmente dall’UE, coinvolge un consorzio di tre operatori satellitari (Eutelsat, Hispasat e SES) e prevede il primo lancio a metà 2029, con il completamento della rete entro la fine del 2030.
IRIS² coincide inoltre con la crescente pressione per una maggiore cooperazione europea in materia di difesa e sicurezza, ma il progetto resta in ombra rispetto a Starlink e alla rete Kuiper di Amazon. Il controllo operativo della costellazione sarà gestito dall’ESA nel Fucino Space Centre vicino l’Aquila.
Non c’è però solo IRIS² a voler fare concorrenza a Starlink. La Russia ha infatti sviluppato un sistema avanzato per rilevare e disturbare i segnali dei satelliti Starlink, che hanno svolto un ruolo fondamentale nella strategia di guerra dell’Ucraina. Il sistema, chiamato Kalinka, è stato salutato come un “killer di Starlink” e potrebbe avere un impatto significativo sulla dipendenza dell’Ucraina dalla tecnologia Starlink.
Dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina nel febbraio 2022, le forze ucraine dipendono fortemente da Starlink per le comunicazioni e le operazioni militari. I terminali Starlink hanno aiutato l’Ucraina a dirigere i droni aerei e marini per colpire gli obiettivi russi, dando all’Ucraina un vantaggio tecnologico fondamentale sul campo di battaglia.
Tuttavia, Kalinka potrebbe cambiare le carte in tavola. Il sistema è stato sviluppato dal Centro russo per i sistemi e le tecnologie senza pilota (CBST) per localizzare, rilevare e disturbare i segnali Starlink utilizzati dall’Ucraina. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa statale russa TASS, il presidente del CBST, Andrei Bezrukov, ha rivelato che Kalinka è in fase di test di combattimento e ha già dimostrato la sua efficacia.
Kalinka è in grado di localizzare e colpire i terminali Starlink a terra nelle zone di conflitto, di rilevare e disturbare i segnali di droni, imbarcazioni e altri sistemi dipendenti da Starlink fino a un raggio di 15 chilometri e di identificare i nodi di comunicazione Starlink mobili e fissi.
Lo sviluppo del Kalinka fa parte di uno sforzo più ampio della Russia per neutralizzare i vantaggi tecnologici dell’Ucraina. Prima di questo sistema infatti, le forze russe si affidavano principalmente al rilevamento visivo per monitorare imbarcazioni e droni senza equipaggio, mentre sfruttando le capacità di rilevamento di Kalinka le forze russe potrebbero avere la meglio nel contrastare la “guerra dei droni” dell’Ucraina.