Xiaomi diventa il primo produttore mondiale di wearable
Come se la passa il mercato dei wearable? Decisamente bene, almeno a vedere le stime di Strategy Analytics su smartwatch, fitness band e altri dispositivi indossabili spediti a livello globale nel secondo trimestre del 2017.
Parliamo infatti di 21,6 milioni di pezzi consegnati contro i 20 milioni del Q2 2016 (+8%), segno che questo settore, seppur ancora piccolo se paragonato ad altri comparti tecnologici, sta crescendo a ritmo lento ma continuo.
Stupisce però vedere al primo posto dei produttori il colosso cinese Xiaomi, capace di piazzare 3,7 milioni di wearable contro i 3 milioni di un anno fa e di raggiungere il 17,1% del mercato. Merito sia dei prezzi molto convenienti, sia di una qualità di tutto rispetto, soprattutto per quanto riguarda le fitness band.
Crolla invece Fitibit, passata da 5,7 a 3,4 milioni di indossabili distribuiti e dal 28,5% al 15,7% del mercato. Le cose per il produttore americano potrebbero però presto cambiare con l’uscita del suo primo vero e proprio smartwatch atteso entro fine anno, anche se per il momento non si può far altro che sottolineare questo ingente e preoccupante calo.
Terzo posto per Apple, i cui Apple Watch venduti sono passati da 1,8 a 2,8 milioni nel giro di un anno. Prendendo sempre come valide queste e altre stime, si può ipotizzare che dall’uscita del suo primo orologio a oggi Cupertino abbia venduto oltre 31 milioni di Apple Watch, cifra davvero elevata considerando anche i prezzi non proprio popolari delle varie versioni.
Con questo risultato Apple raggiunge il 13% del mercato, mentre tutti gli altri produttori di wearable tra cui Samsung, Garmin, Asus, LG e Polar hanno rappresentato nel trimestre preso in esame il 54,2% del mercato con 11,7 milioni di pezzi distribuiti rispetto ai 9,5 milioni di un anno fa.